Tesario

Ogni tesi consiste in una citazione particolarmente significativa tratta dai documenti conciliari.Il candidato dovrà mostrare di essere in grado di spiegarla compiutamente, mettendo in luce le problematiche sottese, gli ambiti delle diverse discipline teologiche coinvolte dalla tesi, i principali passaggi nella evoluzione del pensiero cristiano sulle questioni discusse, le principali conseguenze pastorali che derivano dall’impostazione scelta dal Concilio nell’illustrare la questione stessa. Nel corso dell’ultimo anno verrà proposto un esempio di come sviluppare alcune delle tesi indicate.

  1. “Piacque a Dio nella sua bontà e sapienza rivelare se stesso e far conoscere il mistero della sua volontà mediante il quale gli uomini per mezzo di Cristo, Verbo fatto carne, nello Spirito Santo hanno accesso al Padre e sono resi partecipi della divina natura. Con questa rivelazione, infatti, Dio invisibile nel suo immenso amore parla agli uomini come ad amici e si intrattiene con essi, per invitarli e ammetterli alla comunione con sé. Questa economia della rivelazione avviene con eventi e parole intimamente connessi tra loro” (DV2).
  2.  “In ogni tempo e in ogni nazione è accetto a Dio chiunque lo tema e opera la sua giustizia. Tuttavia piacque a Dio di santificare e salvare gli uomini non individualmente e senza alcun legame tra loro, ma volle costituire di loro un popolo, che lo riconoscesse nella verità e santamente lo servisse. Si scelse quindi per sé il popolo israelita, stabilì con lui un‟alleanza, e lo formò progressivamente manifestando nella sua storia se stesso e i suoi disegni e santificandolo per sé. Tutto questo però avvenne in preparazione e in figura di quella nuova e perfetta alleanza che doveva concludersi in Cristo…” (LG 9).
  3.  “Dio, che ha cura paterna di tutti, ha voluto che tutti gli uomini formassero una sola famiglia e si trattassero tra loro con animo di fratelli. Tutti, infatti, creati a immagine di Dio, “che da un solo uomo ha prodotto l’intero genere umano affinché popolasse tutta la terra‟ (At 17, 26), sono chiamati all’unico e medesimo fine, cioè a Dio stesso. Perciò l'”amor di Dio e del prossimo è il primo e più grande comandamento … “(GS 24).
  4. “(L’) opera della redenzione umana e della perfetta glorificazione di Dio, che ha il suo preludio nelle mirabili gesta divine operate nel popolo dell‟antico testamento, è stata compiuta da Cristo Signore, specialmente per mezzo del mistero pasquale della sua beata passione, risurrezione da morte e gloriosa ascensione, mistero col quale „morendo ha distrutto la nostra morte e risorgendo ci ha ridonato la vita. Infatti dal costato di Cristo dormiente sulla croce è scaturito il mirabile sacramento di tutta la Chiesa.” (SC 5).
  5.  “Con l’incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo ad ogni uomo. Ha lavorato con mani d’uomo, ha pensato con mente d’uomo, ha agito con volontà d’uomo, ha amato con cuore d’uomo. (…)  Cristo è morto per tutti e la vocazione ultima dell’uomo è effettivamente una sola, quella divina, perciò dobbiamo ritenere che lo Spirito Santo dia a tutti la possibilità di venire a contatto, nel modo che Dio conosce, col mistero pasquale.” (GS 22)   “Compiuta l’opera che il Padre aveva affidato al Figlio sulla terra, il giorno di Pentecoste fu inviato lo Spirito Santo per santificare continuamente la Chiesa,e i credenti avessero così per Cristo accesso al Padre in un solo Spirito. Questi è lo Spirito che dà la vita …dimora nella Chiesa e nei cuori dei fedeli come in un tempio… Guida la Chiesa verso tutta intera la verità… “ (LG 4)
  6.  “Il Signore Gesù diede inizio alla sua Chiesa predicando la buona novella, cioè la venuta del Regno di Dio da secoli promesso nelle scritture… Questo Regno si manifesta chiaramente agli uomini nelle parole, nelle opere e nella presenza di Cristo …La Chiesa, fornita dei doni del suo fondatore e osservando fedelmente i suoi precetti… riceve la missione di annunziare e instaurare in tutte le genti il Regno di Cristo e di Dio, e di questo Regno costituisce in terra il germe e l’inizio.” (LG 5).
  7. “Cristo, unico mediatore, ha costituito sulla terra la sua Chiesa santa, comunità di fede, di speranza e di carità, come un organismo visibile; la sostenta incessantemente, e per essa diffonde su tutti la verità e la grazia. La società costituita di organi gerarchici e il corpo mistico di Cristo, l’assemblea visibile e la comunità spirituale, la Chiesa della terra e la Chiesa ormai in possesso dei beni celesti, non si devono considerare come due realtà ma formano una sola complessa realtà risultante di un elemento umano e di un elemento divino. Per una non debole analogia, quindi, è paragonata al mistero del Verbo Incarnato.” (LG 8).
  8.  “Dio … dispose che quanto egli aveva rivelato per la salvezza di tutte le genti rimanesse sempre integro e venisse trasmesso a tutte le generazioni. Perciò Cristo Signore … ordinò agli apostoli di predicare a tutti … il vangelo che, prima promesso per mezzo dei profeti, egli ha adempiuto e promulgato di sua bocca. Ciò venne fedelmente eseguito, tanto dagli apostoli… nella predicazione orale, … quanto da quegli apostoli e uomini della loro cerchia, i quali sotto l’ispirazione dello Spirito Santo, misero in iscritto l‟annunzio della salvezza. “ (DV 7).
  9.  “La Chiesa ha sempre venerato le divine scritture come ha fatto per il corpo stesso del Signore, non mancando mai, soprattutto nella sacra liturgia, di nutrirsi del pane di vita dalla mensa sia della Parola di Dio che del Corpo di Cristo, e di porgerlo ai fedeli Insieme con la sacra tradizione, la Chiesa le ha sempre considerate e le considera come la regola suprema della propria fede…” (DV 21).
  10.  “In quest’opera così grande, con la quale viene resa a Dio una gloria perfetta e gli uomini vengono santificati, Cristo associa realmente sempre a sé la Chiesa, sua sposa amatissima, la quale prega il suo Signore, e per mezzo di Lui rende culto all’eterno Padre. Giustamente perciò la liturgia è considerata come l’esercizio della missione sacerdotale di Gesù Cristo, mediante la quale, con segni sensibili, viene significata e, in modo proprio a ciascuno, realizzata la santificazione dell’uomo, e viene esercitato dal corpo mistico di Gesù Cristo, cioè dal capo e dalle sue membra, il culto pubblico integrale. “ (SC 7)
  11.  “Cristo Signore, pontefice assunto di mezzo agli uomini, fece del nuovo popolo „un regno e dei sacerdoti per Dio, suo Padre (Ap 1, 6). Infatti per la rigenerazione e l‟unzione dello Spirito Santo i battezzati vengono consacrati a formare una dimora spirituale e un sacerdozio santo… Il sacerdozio comune dei fedeli e il sacerdozio ministeriale o gerarchico, quantunque differiscono essenzialmente e non solo di grado, sono tuttavia ordinati l’uno all’altro poiché l’uno e l’altro, ognuno a suo proprio modo, partecipano all’unico sacerdozio di Cristo. “ (LG 10).
  12. “L’indole sacra e la struttura organica della comunità sacerdotale vengono attuate per mezzo dei sacramenti e delle virtù. “ (LG 11).
  13. “La Sacra Scrittura insegna che l’uomo è stato creato „a immagine di Dio‟ capace di conoscere e di amare il proprio Creatore, e che fu costituito da lui sopra tutte le creature terrene quale signore di esse, per governarle e servirsene a gloria di Dio. … Ma Dio non creò l’uomo lasciandolo solo, fin da principio „uomo e donna li creò‟ (Gen. 1, 27), e la loro unione costituisce la prima forma di comunione di persone. “(GS 12).
  14. “Costituito da Dio in uno stato di giustizia, l’uomo però, tentato dal maligno, fin dagli inizi della storia abusò della libertà sua, erigendosi contro Dio e bramando di conseguire il suo fine al di fuori di Dio Quel che ci viene manifestato dalla rivelazione divina concorda con la stessa esperienza. Infatti se l’uomo guarda dentro al suo cuore si scopre anche inclinato al male e immerso in tante miserie che non possono certo derivare dal Creatore che è buono. Spesso, rifiutando di riconoscere Dio quale suo principio, l’uomo ha infranto il debito ordine in rapporto al suo ultimo fine, e al tempo stesso tutto il suo orientamento sia verso se stesso, sia verso gli altri uomini e verso tutte le cose create.” (GS 13).
  15. “Unità di anima e di corpo, l’uomo sintetizza in sé, per la stessa sua condizione corporale, gli elementi del mondo materiale, così che questi attraverso di lui toccano il loro vertice e prendono voce per lodare in libertà il Creatore. Allora non è lecito all’uomo disprezzare la vita corporale; egli anzi è tenuto a considerare buono e degno di onore il proprio corpo, appunto perché creato da Dio e destinato alla risurrezione nell’ultimo giorno. “ (GS 14).
  16. “Norma suprema della vita umana è la legge divina, eterna, oggettiva e universale, per mezzo della quale Dio con un disegno di sapienza e amore ordina, dirige e governa tutto il mondo e le vie della comunità umana. E Dio rende partecipe l’uomo della sua legge, cosicché l’uomo, per soave disposizione della provvidenza divina, possa sempre più conoscere l’immutabile verità. La verità va cercata in modo rispondente alla dignità della persona umana e alla sua natura sociale, cioè con una ricerca libera, con l’aiuto del magistero o dell’insegnamento, della comunicazione e del dialogo …; e alla verità conosciuta si deve aderire fermamente con assenso personale. Ma l’uomo coglie e riconosce gli imperativi della legge divina attraverso la sua coscienza che egli è tenuto a seguire fedelmente in ogni sua attività, per arrivare a Dio, suo fine. “ (DH 3).
  17. “La Chiesa ricorda, invece, che non può esserci vera contraddizione tra le leggi divine, che reggono la trasmissione della vita, e quelle che favoriscono l’autentico amore coniugale. Infatti Dio, è padrone della vita, ha affidato agli uomini l’altissima missione di proteggere la vita: missione che deve essere adempiuta in modo degno dell’uomo. Perciò la vita, una volta concepita, deve essere protetta con la massima cura: l’aborto e l’infanticidio sono delitti abominevoli. La sessualità propria dell’uomo e la facoltà umana di generare sono meravigliosamente superiori a quanto avviene negli stadi inferiori della vita; … il carattere morale del comportamento non dipende solo dalla sincera intenzione e dalla valutazione dei motivi, ma va determinato secondo criteri oggettivi, che hanno il loro fondamento nella dignità stessa della persona umana e dei suoi atti, criteri che rispettano, in un contesto di vero amore, il significato totale della mutua donazione e della procreazione umana; cosa che risulterà impossibile se non viene coltivata con sincero animo la virtù della castità coniugale.” (GS 51)
  18.  “Soprattutto oggi urge l’obbligo che diventiamo prossimi di ogni uomo e rendiamo servizio con i fatti a colui che ci passa accanto: vecchio abbandonato da tutti, o lavoratore straniero ingiustamente disprezzato, o esiliato, o fanciullo nato da un’unione illegittima, che patisce immeritatamente per un peccato da lui non commesso, o affamato che richiama la nostra coscienza, rievocando la voce del Signore: “Quanto avete fatto ad uno di questi minimi miei fratelli, l’avete fatto a me.” (Mt. 25.40). Inoltre tutto ciò che è contro la vita stessa, come ogni specie di omicidio, il genocidio, l’aborto, l’eutanasia e lo stesso suicidio volontario; tutto ciò che viola l’integrità della persona umana, come le mutilazioni, le torture inflitte al corpo e alla mente, le costrizioni psicologiche; tutto ciò che offende la dignità umana, come le condizioni di vita subumana, le incarcerazioni arbitrarie; le deportazioni, la schiavitù, la prostituzione, il mercato delle donne e dei giovani, o ancora le ignominiose condizioni di lavoro, con le quali i lavoratori sono trattati come semplici strumenti di guadagno, e non come persone libere e responsabili: tutte queste cose, e altre simili, sono certamente vergognose. Mentre guastano la civiltà umana, disonorano coloro che così si comportano più ancora che quelli che le subiscono e ledono grandemente l‟onore del Creatore.” (GS 27)
  19. All’annuncio dell’angelo la vergine Maria accolse nel cuore e nel corpo il Verbo di Dio e portò al mondo la vita; perciò viene riconosciuta e onorata come vera Madre di Dio e del Redentore. Redenta in modo ancor più sublime in considerazione dei meriti del suo Figlio, e a lui unita da stretto e inossidabile vincolo, riceve l’altissima funzione e dignità di Madre del Figlio di Dio, ed è perciò figlia prediletta del Padre e dimora dello Spirito Santo. (LG 53)
  20.  “La fine dei tempi è già dunque arrivata per noi (cf 1 Cor 10, 11); il rinnovamento del mondo è stato irrevocabilmente deciso e in qualche modo realmente anticipato nel tempo presente: infatti la chiesa è insignita di vera santità già qui sulla terra, anche se in modo imperfetto. Ma fin quando non vi saranno i cieli nuovi e la terra nuova abitati dalla giustizia (cf 2Pt 3, 13), la chiesa pellegrinante continua a portare iscritta nei sacramenti e nelle istituzioni del tempo presente la figura fugace di questo mondo; e vive tra le creature che gemono nei dolori del parto e aspettano la manifestazione dei figli di Dio (cf Rm. 8, 19-22).”(LG 48)